Tanti acconciatori stanno pensando a come poter risollevare il proprio business dopo la chiusura forzata. Negozi da parrucchiere uniti per riaprire con successo è quello che propone Michele D’Angelo.
L’emergenza Coronavirus ha obbligato i negozi da parrucchiere a una chiusura forzata e giustamente gli acconciatori stanno pensando a nuove strategie di business per ripartire. Chi è convinto che questo periodo sia un’opportunità per ripensare e migliorare l’attività è l’acconciatore Michele d’Angelo: negozi da parrucchiere uniti per riaprire con successo è la proposta che sta suggerendo sui suoi social e che sta riscuotendo notevole interesse da parte della categoria.“Oggi in Italia ci sono 75.000 saloni aperti, cui si sommano tutti quei parrucchieri che lavorano abusivamente da casa. Un’offerta sproporzionata rispetto alla popolazione”. Con queste premesse e con la situazione di crisi generata dall’emergenza Coronavirus, secondo Michele D’Angelo è necessario ripensare la propria attività alla base. “La categoria dei parrucchieri è molto individualista, ma è venuto il tempo di mettere da parte il nostro ego per pensare diversamente”. L’alternativa alla chiusura, soprattutto per i saloni medio-piccoli, sta nei negozi da parrucchiere uniti.
Appoggiandosi alla formula già normata dell’affitto di poltrona, Michele d’Angelo suggerisce ai piccoli imprenditori di farsi ospitare all’interno di un salone più grande. “All’inizio si può pagare l’affitto della poltrona, condividere le spese e fare un periodo di prova per sei mesi. Se la formula funziona, l’affitto di poltrona si può trasformare nell’apertura di una società e nella partnership fra due professionisti, ognuno con la propria partita IVA”. Un’idea di coworking che abbiamo vista già realizzata all’estero.
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